Il 2021 ci accoglie con parecchi cambiamenti, un nuovo Governo del Paese, un nuovo Ministero per la Transizione Ecologica, le nuove varianti del virus. Dopo quasi un anno dal primo lockdown siamo ancora qui a combattere la pandemia.
Le parole del nuovo Presidente Draghi non lasciano spazio a interpretazioni, “Lo spazio che alcune megalopoli
hanno sottratto alla natura potrebbe essere stata una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo”.
La pandemia è la conseguenza di uno sviluppo selvaggio e senza regole che non ha rispettato l’ecosistema.
La sfida che ci aspetta è il cambio di paradigma e la riconquista di uno sviluppo sostenibile.
Basterà un Ministero per la Transizione ecologica a invertire la tendenza?
La ricetta del cambiamento ha bisogno di un mix di ingredienti: di un po’ di visione,
di un po’ di coraggio, di una buona dose di volontà e della giusta competenza.
La classe politica del Paese pare abbia capito che non è il momento delle tifoserie ma quello delle competenze.
L’Italia per molti anni è stata leader europea nelle tematiche dell’efficienza energetica e della sostenibilità. Oggi più che mai, con i quasi 70 miliardi di euro del Next Generation Eu dedicati al Green New Deal, potrà continuare ad esserlo tracciando il percorso di una nuova generazione di cittadini consapevoli. E’ il momento di scommettersi in prima persona, di affrontare le sfide e di dare il proprio contributo per la svolta sostenibile del nostro pianeta.

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Soprattutto ai giovani suggerisco di impegnarsi con costanza e pazienza in un percorso difficile che è la conquista
della propria libertà. Con la speranza del cambiamento e la voglia che questa pandemia lacerante finisca presto ci siamo occupati delle tematiche energetiche della Regione Lazio. L’impressione è quella di una Regione a due velocità con il mondo della ricerca che fa da traino e le amministrazioni locali che stentano a decollare.
La ricerca ha ottenuto importanti risultati sull’idrogeno verde e la creazione di una Hydrogen Valley presso il centro di ricerca Casaccia di Enea – grazie allo stanziamento da parte del Mise di 15 milioni di euro, il mondo universitario è diventato punto di riferimento nel processo formativo volto al cambiamento grazie a luminari del mondo accademico come il Prorettore alla
Sostenibilità Università La Sapienza di Roma, il Prof. Livio de Santoli. Gli enti invece stentano, tant’è che
il Piano Energetico Regionale è stato approvato dalla Giunta il 25 marzo del 2020 ma resta al momento in
fase di emendamento all’interno della Commissione lavori pubblici, infrastrutture, mobilità e trasporti.
Considerato ormai “vetusto” da alcuni componenti della commissione, il Piano dovrà essere aggiornato
e non si esclude da parte dell’assessore Mauro Alessandri, una “nuova sottoposizione a VAS” per
essere allineato alla grande sfida green europea. Il tempo quindi continua a passare e la Regione Lazio non ha ancora un piano che (lo ricordiamo) non ha carattere autorizzativo, ma di pianificazione prevedendo le condizioni idonee allo sviluppo di
un sistema energetico regionale rivolto all’utilizzo di fonti rinnovabili.
Nulla di buono nemmeno per la Capitale. La città di Roma ha aderito al Patto dei Sindaci nel 2009 e adottato il proprio PAES nel 2013. Tale impegno si deve concretizzare nell’adozione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima
(PAESC) che la città di Roma doveva redigere ed approvare entro il 14 Novembre 2019. Attualmente il
PAESC non è ancora stato presentato in Consiglio per l’approvazione. Tuttavia sono tante le potenzialità di
sviluppo su ogni settore come gli edifici smart building raccontati da Giovanni Puglisi Responsabile Divisione
Sistemi, Progetti e Servizi per l’Efficienza Energetica di ENEA.
In un momento così emblematico per l’Italia noi proviamo a raccontare una Regione che viaggia quindi a due velocità. Una è quella dei tecnici, ricercatori e accademici e delle associazioni
ambientali come AIAT (Associazione Ingegneri per l’Ambiente e il Territorio), con un nuovo consiglio direttivo presieduta da Giuseppe Mancini, e l’altra, quella delle amministrazioni, che sembrano non stare
al passo con i tecnici. Con gli interventi di Livio de Santoli, Mauro Alessandri, Andrea Eleuteri, Giorgio Graditi, Giuseppe Mancini,
Giovanni Puglisi, Rino Romani
vi auguriamo una buona lettura.