Uno sviluppo coordinato e sinergico di tutte le tecnologie di decarbonizzazione secondo la logica della neutralità tecnologica e la realizzazione di progetti e iniziative basate sulla leva rigenerativa, sul risparmio e riutilizzo delle risorse e su processi virtuosi di simbiosi industriale, potranno contribuire efficacemente al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e all’affermazione di un modello industriale ed economico sostenibile e circolare. Va in questa direzione la memoria che Confindustria Energia ha trasmesso alla Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati e alla Commissione Industria del Senato.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha sottolineato il presidente di Confindustria Energia Giuseppe Ricci – perchè possa rappresentare una reale opportunità di ripartenza del nostro Paese, oltre che uno strumento in grado di accelerare il processo di transizione energetica, dovrebbe perseguire un modello di sviluppo sistemico ed inclusivo in grado di valorizzare le diverse soluzioni in modo complementare e secondo la loro maturità tecnologica, dando priorità alle iniziative in grado di ottenere i migliori risultati nel breve e medio termine”.
Confindustria Energia auspica un PNRR che sostenga tutti gli investimenti e progetti di decarbonizzazione, che prevedano sia la crescita delle fonti rinnovabili, che la riconversione in chiave circolare delle filiere energetiche convenzionali maggiormente sottoposte al cambiamento, e stimolando anche la progressiva crescita delle filiere innovative. Un approccio inclusivo, orientato all’integrazione e alla complementarietà dei diversi contributi, consentirebbe di supportare i piani di sviluppo dell’intero sistema energetico, evitando di incorrere in scelte obbligate tecnologicamente affrettate che metterebbero a rischio la sostenibilità degli investimenti. Ed è proprio in questa direzione che lo sviluppo delle fonti rinnovabili e delle filiere innovative, quali quella dell’idrogeno, dovrà essere complementare a quello dei carburanti e combustibili rinnovabili e low carbon, permettendo loro di esprimere il massimo potenziale di decarbonizzazione con l’obiettivo di massimizzare la sostenibilità della transizione energetica.
“In un contesto in cui si prevedono importanti investimenti, la governance degli interventi del PNRR, partendo da un’adeguata programmazione di medio-lungo periodo – ha concluso Ricci –, dovrebbe assicurare un’efficace pianificazione e monitoraggio nella fase realizzativa degli investimenti. Questo consentirebbe di garantire effetti positivi su ambiente ed economia già nel breve termine ponendo come elementi essenziali l’efficacia e la spendibilità delle tecnologie, la coerenza degli interventi e la dimensione normativa”.