Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva l’accordo raggiunto ad aprile tra i negoziatori dello stesso Parlamento e del Consiglio per il prestito del settore pubblico (Public sector loan facility – PSLF) che mira a sostenere gli investimenti degli enti pubblici nei territori più negativamente colpiti dalla transizione climatica.

Lo strumento consiste in sovvenzioni per 1,5 miliardi di euro dal bilancio UE, e da prestiti per 10 miliardi di euro dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Questi fondi dovrebbero mobilitare tra i 25 e i 30 miliardi di euro di investimenti pubblici nei prossimi 7 anni.

Tra i principali miglioramenti ottenuti dai deputati nel corso dei negoziati figurano “un aumento della componente di sovvenzione per le regioni meno sviluppate del 25% della componente di prestito, un’assistenza finanziaria per la preparazione di proposte per i progetti destinati a beneficiare delle risorse dello strumento, delle disposizioni per far sì che i valori fondamentali dell’UE, la protezione dell’ambiente e l’uguaglianza di genere siano rispettati dai beneficiari, dei criteri di assegnazione per determinare quali progetti scegliere, nel caso le richieste dovessero superare risorse disponibili. I progetti scelti saranno quelli promossi dai beneficiari situati nelle regioni meno sviluppate e quelli con i piani di decarbonizzazione e che sosterranno progetti che contribuiscono direttamente al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici dell’Unione per il 2030 e della neutralità climatica dell’UE entro il 2050”.

L’accordo è stato approvato con 635 voti a favore, 35 contro e 21 astensioni. Lo strumento di prestito per il settore pubblico è un pilastro del meccanismo per una transizione giusta, che include anche l’istituzione del Fondo per una transizione giusta e una componente specifica nell’ambito di InvestEU. L’obiettivo generale è quello di raggiungere la neutralità climatica dell’UE in modo efficace ed equo, senza lasciare indietro nessuno. Più concretamente, lo strumento deve contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici dell’Unione per il 2030 e di un’economia a neutralità climatica entro il 2050.