Stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035. E’ una delle proposte contenute nel pacchetto clima presentato oggi della Commissione europea. L’obiettivo sarà raggiunto gradualmente e sarà accompagnato dalla creazione di un nuovo mercato della CO2 per il trasporto su gomma e per gli edifici. Gli introiti finiranno in un fondo sociale per il clima dal valore stimato di 70 miliardi in 7 anni, con cui l’Ue potrebbe cofinanziare al 50% regimi di incentivazione nazionale per l’acquisto di auto a zero emissioni e la riqualificazione energetica degli edifici.

Passare dalla tassazione dell’energia basata sui volumi a una basata sul contenuto energetico dei combustibili. E’ la proposta avanzata nel pacchetto clima della Commissione europea. In una simulazione effettuata da Bruxelles con il nuovo sistema, che dovrebbe essere applicato gradualmente dal 2023, la tassazione minima sulla benzina passerebbe da 0,359 a 0,385 centesimi al litro, quella sul gasolio da 0,330 a 0,419 centesimi al litro. Per contro, le imposte minime sull’elettricità caleranno da un euro a Megawatt/ora a 58 centesimi.

Una ‘tassa’ sul contenuto di CO2 dei prodotti dei settori a più alte emissioni per tutelare l’industria europea dalla concorrenza di economie con norme sul clima meno stringenti. La proposta fa parte del pacchetto clima della Commissione europea. Il meccanismo dovrebbe essere operativo dal 2026 e riguardare settori come ferro e acciaio, cemento, elettricità, alluminio e fertilizzanti. Il prezzo della CO2 sarà allineato a quello del mercato del carbonio Ue-Ets.

L’economia dei combustibili fossili ha raggiunto i suoi limiti, servono nuovi modelli. Abbiamo mantenuto la promessa. L’Europa è il primo continente che presenta un’architettura globale per realizzare le nostre ambizioni climatiche con una tabella di marcia. Attribuire un prezzo al carbonio sarà il punto centrale che guiderà l’economia e sarà legato ad un fondo sociale“. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presentando il maxi piano FitFor55, che indica gli strumenti per la rivoluzione verde, ovvero ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030, con l’obiettivo finale di azzerarle nel 2050.

Produttori europei, irrazionale lo stop ai motori a benzina al 2035

La principale associazione europea dei produttori di automobili (Acea) ritiene “irrazionale” lo stop ai motori a benzina e diesel al 2035 come proposta nel nuovo pacchetto clima europeo ‘Fit for 55’. L’associazione fa presente alla commissione Ue che sta commettendo un “errore” cercando di “eliminare le auto a benzina e diesel” dalla circolazione “entro il 2035”. I produttori affermano di sostenere “tutti gli sforzi per rendere l’Europa a emissioni zero entro il 2050, come previsto dalla proposta di legge sul clima, ma vietare una singola tecnologia non è una via razionale da perseguire in questo momento”.