Quest’anno il buco nell’ozono ha raggiunto – nella zona del Polo Sud – un’estensione superiore a quella dell’Antartide. Per questo Copernicus Atmosphere Monitoring Service, il servizio di monitoraggio dell’atmosfera del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, segue con particolare attenzione gli sviluppi. Nonostante una condizione iniziale piuttosto nella norma, la settimana passata il buco dell’ozono del 2021 è cresciuto considerevolmente, ed è ora più grande del 75% se comparato ai buchi dell’ozono in questa fase della stagione dal 1979. Gli scienziati di Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) ne hanno monitorato da vicino lo sviluppo sull’Antartide nell’anno corrente. In occasione della Giornata Internazionale per la Conservazione dello Strato di Ozono, CAMS ha fornito un primo aggiornamento sullo stato del buco stratosferico che appare ogni anno durante la primavera australe, e sullo strato di ozono che protegge la Terra dagli agenti nocivi dei raggi solari. CAMS è implementato dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Raggio per conto della Commissione Europea ed è finanziato dalla UE.

Molto più grande e duraturo del solito…

Vincent-Henri Peuch, Direttore del Copernicus Atmosphere Monitoring Service, ha detto che quest’anno il buco dell’ozono “si è sviluppato come previsto all’inizio della stagione. Seppur simile a quello dell’anno passato e di settembre, anch’esso privo di eccezionalità, quest’anno, più tardi nella stagione, il buco dell’ozono si è trasformato in uno dei buchi di ozono più duraturi mai registrati. Al momento, le nostre previsioni mostrano che il buco di quest’anno ha dimensioni ben maggiori rispetto alle dimensioni usuali. Il vortice è abbastanza stabile e le temperature stratosferiche sono ancora più basse rispetto all’anno passato. Stiamo assistendo a un buco dell’ozono piuttosto grande e potenzialmente anche profondo”.

Ogni anno, durante la stagione primaverile dell’Emisfero Meridionale che va da agosto a ottobre, il buco dell’ozono si forma sopra l’Antartide, raggiungendo la sua dimensione massima tra metà settembre e metà ottobre. Con la fine della stagione primaverile dell’Emisfero Meridionale, quando le temperature nella parte superiore della stratosfera cominciano a salire, l’impoverimento di ozono rallenta, il vortice polare si indebolisce e, infine, si rompe, riportando i livelli di ozono alla normalità entro dicembre.