Buona volontà ma le aziende italiane sono lontane dal centrare il traguardo sul clima fissato dall’accordo di Parigi e solo una su 5 ha obiettivi dettagliati di riduzione delle emissioni. E’ quanto emerge dall’ultima indagine del Carbon Disclosure Project secondo la quale l’analisi dei programmi di 194 aziende proietta l’economia italiana su una traiettoria di temperatura di 2,8 gradi.

Negli ultimi 5 anni, in base al Report, le aziende italiane hanno ridotto le emissioni operative del 22%, ma con l’attuale livello di impegno le imprese taglieranno le emissioni del 3,3% all’anno fino al 2030 – molto lontano dal 4,2% necessario per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi di mantenere l’aumento medio della temperatura entro 1,5 gradi centigradi entro fine secolo rispetto al periodo preindustriale.

Nel campione di analisi (basato su dati 2020), solo 27 aziende in Italia si sono impegnate a fissare un obiettivo scientifico di riduzione delle emissioni, e solo 7 hanno approvato obiettivi, tra cui Enel, Salvatore Ferragamo, Sofidel, Daniele & C Officine Meccaniche e Pirelli. L’80% delle aziende però,secondo il Report, non comunica gli obiettivi con informazioni sufficienti per essere misurata accuratamente rispetto alle traiettorie della temperatura.

“La buona notizia è che alcune delle aziende a più alto impatto in Italia stanno dimostrando che una decarbonizzazione ambiziosa in linea con l’accordo di Parigi è possibile”, ha detto Maxfield Weiss, direttore esecutivo CDP Europe .”Il settore aziendale italiano deve farsi avanti con obiettivi più ambiziosi per accelerare la riduzione delle emissioni. Ora abbiamo bisogno di vedere questo livello di ambizione su tutta la linea. Dal momento che l’economia dell’Ue cerca di dare il via a una ripresa verde e attuare le azioni chiave per raggiungere almeno un taglio del 55% delle emissioni nel prossimo decennio, l’economia italiana è fondamentale”.