La Commissione europea passerà al vaglio il modo in cui si formano i prezzi dell’energia, fornirà delle indicazioni di massima sulle opzioni possibili per dotare la Ue di strumenti per fronteggiare la volatilità, anche attraverso l’acquisto di riserve comuni di gas per conto degli Stati membri e definirà il quadro di riferimento per le azioni degli Stati membri per fronteggiare nel breve termine l’impennata dei prezzi del gas. È quanto emerge dalle riunioni dei 27 leader europei, sondati dalla presidente von der Leyen che il 13 ottobre presenterà l’attesa comunicazione sull’emergenza caro energia.
La discussione tra i leader sull’energia è stata rapida e non ha contraddistinto le discussioni in settimana. Mentre Francia e Spagna hanno chiesto interventi molto decisi per riorganizzare il mercato elettrico con l’obiettivo di disaccoppiare il prezzo dell’elettricità dal prezzo del gas, Germania e Olanda si mostrano estremamente cauti, rilevando che la situazione dei prezzi risente di fattori temporanei. Il premier olandese Rutte ha detto che occorre chiedersi “se debba essere radicalmente cambiato il mercato in risposta agli alti prezzi dell’energia o se è una questione per gli Stati membri”. Il premier Draghi ha indicato che tra i 27 c’è comunque consenso sul fatto che la Commissione possa coordinare gli acquisti comuni di energia (cioè gas) per creare riserve Ue.
“Nel breve termine credo che discuteremo con il Consiglio europeo, non stasera, ma fra due settimane, con il Consiglio formale, su come affrontare lo stoccaggio e le riserve di gas e guarderemo alla composizione dei prezzi del mercato dell’energia. I prezzi dell’elettricità sono alti perché sono alti quelli del gas. Dobbiamo guardare alla possibilità di disgiungerli”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, rispondendo a una domanda nella conferenza stampa di presentazione del piano di ripresa e resilienza dell’Estonia. “Nel medio e lungo termine dobbiamo investire nel green deal europeo, nelle rinnovabili, è la nostra produzione, sono indipendenti, stabili nel prezzo e buone per il futuro. Abbiamo prezzi dell’energia alti perché il prezzo del gas sta crescendo, il prezzo delle rinnovabili è stabile. Queste sono generate in casa, e siamo indipendenti, il 90% del gas invece è importato, e siamo molto dipendenti dai fornitori”, ha aggiunto.
Il Consiglio europeo discuterà di caro energia nella riunione tra un mese a Bruxelles. A dimostrazione del freno posto da Berlino a misure radicali nel mercato europeo dell’energia nel medio periodo, la cancelliera Merkel ha indicato di consigliare alla Ue “di non cercare soluzioni troppo semplici” e di “guardare a tutto” quando si tratta del caro prezzi. Il tema dell’energia, segnatamente delle forniture di gas, è argomento sul quale la Germania non intende fare passi per un ridimensionamento delle relazioni commerciali con Mosca, come dimostra tutta la vicenda del raddoppio del gasdotto Nord Stream. Tra l’altro, Merkel ha voluto precisare che attualmente “Nord Stream 2 è in attesa della certificazione, quindi al momento non ha alcuna capacità”. Quanto al ruolo di Mosca nella crisi attuale dei prezzi, la cancelliera ha detto ai giornalisti di aver affrontato la questione con Putin e che, a quanto le risulta. la Russia sta rispettando i contratti.
È indubbio che il solo annuncio di una scelta europea a favore della creazione di riserve strategiche comuni di gas naturale possa influenzare l’andamento dei prezzi in questa fase. I mercati del gas in Europa restano insensibili ai mezzi segnali che arrivano dalla Ue. In settimana, tra l’altro, i riferimenti di prezzo hanno raggiunto nuovi record a causa della forte domanda stagionale, specialmente in Asia, ma anche a causa del basso livello degli stock rispetto alla normalità. Il TTF (Title Transfer Facility) olandese, è salito del 25,14% a 145,19 euro il MWh. L’indice è un riferimento per lo scambio del gas naturale tra i più grandi e liquidi dell’Europa continentale.