“Abbiamo 3 gigawatt di impianti di rinnovabili fermi, anche se hanno la Valutazione di impatto ambientale favorevole, bloccati dalle Soprintendenze (del Ministero della Cultura, n.d.r.) per l’impatto paesaggistico. Ho chiesto di portare questi progetti in Consiglio dei ministri, per farli passare coi poteri sostitutivi del governo. Ma spero che non si dovrà fare questo per i cinque anni del Pnrr”. Lo ha detto oggi il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in audizione alle Commissioni Ambiente di Camera e Senato.

“Dobbiamo installare 8 gigawatt di rinnovabili all’anno, per raggiungere l’obiettivo del 72% di fonti pulite al 2030 – ha aggiunto Cingolani -. Questi impianti sono bloccati con motivazioni incomprensibili. Ci deve essere un rispetto assoluto per il paesaggio, ma anche rispetto per la lotta al cambiamento climatico”.

“Spostare soldi da sussidi dannosi a sgravi fiscali”. I soldi dei sussidi ambientalmente dannosi (che devono essere eliminati secondo la normativa Ue) potrebbero andare a ridurre il cuneo fiscale dei lavoratori impegnati nei settori colpiti dal taglio dei sussidi, oppure essere impegnati per sgravi fiscali alle aziende interessate.

Sono queste alcune delle misure allo studio del Ministero della Transizione ecologica, come ha spiegato oggi il ministro Roberto Cingolani in audizione davanti alle Commissione Ambiente di Camera e Senato.

I sussidi ambientalmente dannosi (Sad) riguardano soprattutto i carburanti per l’autotrasporto e i mezzi agricoli: secondo il ministro, “ammontano a circa 19 miliardi, una cifra importante”.

“Per le norme Ue vanno rimossi – ha proseguito Cingolani -, ma questo avrà un impiatto su settori come l’autotrasporto e l’agricoltura. Dobbiamo dare un segnale chiaro che devono essere eliminati, ma al tempo stesso non danneggiare queste categorie”.