I dati che emergono dal decimo “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e dal dodicesimo “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”, elaborati dall’ENEA, certificano che negli ultimi 15 anni in Italia sono stati investititi 53 miliardi di euro in transizione energetica. Merito di questi traguardi sono stati i bonus del 2020: 45 miliardi sono frutto dell’ecobonus 65%, 8 del superbonus 110%, confermando la forza trainante del settore edilizia nella transizione energetica.

Il ruolo di superbonus ed ecobonus

Nello specifico l’ecobonus 65% ha consentito di risparmiare dal 2007 (anno di introduzione) al 2020 19000 GWh/anno, con 486000 interventi solo nello scorso anno e un risparmio di 19000 GWh/anno. La maggior parte degli interventi riguarda l’efficientamento di impianti di riscaldamento e finestre, nonché riqualificazione globale degli immobili. Il superbonus 110% fino al 30 novembre 2021 ha generato un totale di 11,94 miliardi di euro ammessi a detrazione. Da questi dati si evince che sul fronte del risparmio obbligatorio2014-2020stabilito dalla Direttiva sull’Efficienza Energetica, l’obiettivo di 297.300 GWh/anno è stato raggiunto per circa il 91% arrivando a quota 270.300 GWh/anno. Quanto al Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) 2017, i risparmi conseguiti nel periodo 2011-2020 hanno permesso di raggiungere l’82%dell’obiettivo indicato, principalmente con il contributo del settore residenziale. 

Il parere degli esperti:

«Le incentivazioni hanno consentito di riqualificare una parte importante del parco abitativo, di ridurre i consumi e di rilanciare un settore in difficoltà come quello dell’edilizia», ha commentato il presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce. «I prossimi dieci anni – ha aggiunto – saranno decisivi per rispettare il limite di 1,5 °C entro il 2030 e per centrare questo obiettivo servirà, ad esempio, almeno raddoppiare il tasso di riqualificazione energetica degli edifici». A queste parole hanno fatto eco quelle del delegato del presidente di Confindustria per la transizione energetica Aurelio Regina: «L’efficienza energetica è al primo posto delle politiche europee per la decarbonizzazione e il settore edilizio è a tutti gli effetti l’elemento centrale nell’ambito di questa impegnativa e ambiziosa transizione ecologica. Gli incentivi fiscali, ecobonus e superbonus, hanno dimostrato di funzionare e ci auguriamo che possano proseguire e magari siano semplificati e resi ancor più efficaci». La Direttrice del Dipartimento Efficienza energetica dell’ENEA Ilaria Bertini: «Le incentivazioni fiscali sono uno strumento decisivo per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica. Quanto al loro futuro, già da qualche tempo ci siamo messi a disposizione per dare un supporto tecnico al Ministero della Transizione Ecologica per una razionalizzazione che punti a ridurne il numero e a semplificare le procedure».

Le raccomandazioni di Cingolani:

A conclusione dei lavori, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha detto: «L’ENEA ha tutte le competenze tecniche per poter seguire questo processo di transizione e diventerà centrale per capire le diverse direzioni da prendere. Il piano che prevede il 55% di decarbonizzazione al 2030 è quello che si può fare a tecnologia vigente, ma sappiamo che non basta».