Un incontro tra la Consulta giovanile di Castelbuono (Pa) e l’ingegnere responsabile del PAESC (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) del comune Pier Francesco Scandura ha permesso di constatare come il confronto generazionale sia fondamentale per arrivare a un mondo più sostenibile. 



“Pensare globale agire locale: obiettivo 15 Agenda 2030” è il titolo dell’incontro, svoltosi da remoto sabato 4 dicembre con lo scopo di avviare un dialogo strutturato tra i giovani della Comunità e i catalizzatori e gli amministratori locali responsabili della gestione risorse. Esso rientra nel progetto di formazione ambientale EC.CO (Ecologia di Comunità), promosso e finanziato dal programma Erasmus plus KA3 – Dialogo strutturato tra giovani e decisori politici.

Contributo di tutti:

Oggetto del dialogo è stato il punto 15 dell’Agenda 2030 Onu, cioè Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre”. «La sfida per la sostenibilità è globale e tutti dobbiamo contribuire a lasciare alle generazioni future un mondo con le stesse risorse di cui abbiamo potuto usufruire anche noi» sostiene l’ingegnere Scandura. A fargli eco i ragazzi della consulta, ai quali il futuro del mondo è affidato: «Con coscienza e consapevolezza dobbiamo abbandonare il principio per cui se solo una persona fa un buon gesto è inutile: ogni goccia forma l’oceano». «Noi ragazzi – constata Andreina La Grua dalla Comunità – non abbiamo ancora la presunzione degli adulti, che difficilmente cambiano le loro abitudini. Il legno si addrizza quando è verde».

Necessità di risorse umane:

Pier Francesco Scandura Energy Manager di Castelbuono, Editore di Energia in Comune.

Proprio ai giovani volenterosi si rivolge l’Ing. Scandura: «A mancare non sono le risorse finanziare, dato che l’Europa per il ciclo 2021-2027 avrà a disposizione parecchi miliardi di euro. Considerate che dei finanziamenti delle passate programmazioni, per ogni ciclo, la Regione Siciliana ha perso da 500 a 800 milioni di euro. Risorse che vengono restituite all’Europa che li destina ad altre Regioni. A mancare sono le risorse umane con le giuste competenze, che sappiano come e dove investire i fondi: proprio voi ragazzi – continua l’ingegnere – con il vostro impegno potrete diventare le risorse di cui abbiamo bisogno». In qualità di energy manager l’ingegnere Scandura individua i fondi europei concessi ai comuni ed è per questo che i ragazzi della Consulta hanno voluto istituire un dialogo con lui: «Ci rendiamo conto di quanto Castelbuono, pur essendo un piccolo paese, ricorra troppo spesso alle auto, sporchi l’ambiente. Noi – spiega il tavolo di lavoro dei ragazzi – abbiamo delle proposte da finanziare: mettere cestini per la differenziata e mangiaplastica in centro, ripulire la città, favorire l’uso di biciclette e sharing mobility, aumentare i centri di distribuzione dell’acqua anche davanti ai supermercati per evitare che la gente acquisti bottiglie monouso. Per tutto questo abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica quanti fondi sono disponibili».

Soluzioni:

Di fronte a tali esigenze Pier Francesco Scandura ha illustrato loro alcune azioni possibili: «In questo piccolo comune le auto sono responsabili del 40% delle emissioni di COe le abitazioni del 32%: per l’efficientamento energetico di queste ultime è attivo da tempo il Superbonus 110%, per la mobilità sostenibile ci sarebbe già un piano. Esiste – continua l’ingegnere – la figura del mobility manager imposto ai comuni e alle aziende più grandi. Anche le scuole dovrebbero averne uno, visto che gran parte della mobilità urbana è generata da loro. Partire dalla sensibilizzazione di docenti e studenti è il primo passo verso progetti come il “pedibus”, l’uso di bici e monopattini, la condivisione delle auto».

Sensibilizzazione artistica:

A proposito di formazione, al tavolo di lavoro è intervenuto anche l’attore Luigi Ciotta, fondatore dell’associazione “Il cinghiale e la balena”: «Nel mio casale di campagna a Castelbuono – spiega Ciotta – ho aperto questa associazione al fine di unire cultura e natura, sensibilizzazione e arte. La comunicazione artistica può contribuire a cambiare la mentalità della gente». Nasce da questo impegno per esempio “L’orto dell’arte”, un piccolo orto urbano dal valore simbolico che vuol portare l’attenzione su tematiche come l’agricoltura sostenibile e rinverdire un’area abbandonata.