Università di Catania: la natura sale in cattedra

La natura sale in cattedra: grazie, infatti, a un progetto proposto dall’Area della Terza missione dell’Università di Catania si vogliono far conoscere alle studentesse e agli studenti di ogni ordine e grado le aree protette e gli ambienti naturali oltre alle tradizioni e agli aspetti culturali del territorio.

Il progetto prende il nome di “ScuolAmbiente” e prevede percorsi naturalistici di straordinaria bellezza, esperienze a tema e “lezioni” immersi nella natura.


Proprio l’Università di Catania, ente gestore di sette riserve naturali – Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi e Complesso Immacolatelle e Micio Conti nel Catanese, Vallone di Piano della Corte ad Agira, Isola Bella a Taormina e Grotta Monello, Grotta Palombara e Complesso speleologico Villasmundo-S. Alfio nel Siracusano – attraverso “ScuolAmbiente” intende promuovere la conoscenza della complessità degli ambienti naturali e delle aree protette caratterizzate da particolari aspetti geologici e per la biodiversità presente, luoghi che custodiscono endemismi tipici del territorio e micro climi unici e delicati.

Agli studenti verrà data la possibilità di effettuare visite guidate alle riserve naturali e alle strutture museali del “Carsismo Ibleo” a Siracusa e “Diodoro Siculo” di Agira e al contempo verrà offerta loro la possibilità di fare degli approfondimenti tematici in classe e progetto di educazione ambientale e laboratori all’aperto. 

«Tra i numerosi temi proposti la tutela della biodiversità terrestre e marina, il riscaldamento del pianeta con le sue conseguenze più evidenti e catastrofiche, il cambiamento climatico e la diffusione delle specie “aliene” nel Mediterraneo – spiega la dott.ssa Emilia Musumeci, referente del progetto ScuolAmbiente -. Si parlerà anche delle nuove sfide e dei progetti messi in campo dall’Unione Europea per ripristinare gli ecosistemi danneggiati e riportare la natura in tutta Europa».
Sarà possibile prendere parte a diverse attività scientifiche che si svolgono nelle aree protette come l’inanellamento dell’avifauna e il monitoraggio ambientale, utili ad approfondire alcuni aspetti diversi della biologia, dell’ecologia degli uccelli e del fenomeno della migrazione.
«L’educazione ambientale nelle scuole rappresenta un importante strumento di formazione delle future generazioni per un pianeta maggiormente “green” comprendendone la complessità delle relazioni tra natura e attività umane, rispetto e tutela delle risorse naturali oltre che della salvaguardia del patrimonio naturalistico del nostro Pianeta» conclude la dott.ssa Musumeci.