Sostenibilità: secondo una ricerca di Agronetwork per le imprese agricole “ha un costo troppo alto”



Agronetwork ha presentato, in occasione della Assemblea di fine anno dello scorso 7 dicembre, i risultati delle interviste realizzate da Format Research su un campione di oltre 1.600 tra imprese agricole e piccole e medie aziende dell’industria alimentare.

Al centro dell’indagine l’attenzione per la Sostenibilità e le difficoltà che devono affrontare le imprese del settore per coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica. Essere sostenibili, infatti, ha un costo elevato e richiede competenze specifiche.

Il 45,2% delle imprese intervistate ha dichiarato di non aver effettuato negli ultimi 5 anni alcun investimento per favorire la propria sostenibilità ambientale, il 54,8% invece lo ha fatto ma ha incontrato molte difficoltà, soprattutto nel corso del 2022 a causa dell’aumento dei costi energetici e della carenza di materie prime. I costi rilevanti (45,8%), un quadro normativo troppo complesso (24,5%), la difficoltà di implementazione di azioni sostenibili (21,8%), la mancanza di competenze (20,1%) sono le principali ragioni per cui molte imprese hanno rinunciato ad investimenti a favore della sostenibilità ambientale. Di queste, tuttavia, il 55% afferma che probabilmente (42,4%) o certamente (12,2) lo farà nel prossimo futuro.

Tra le imprese che invece hanno scelto di investire nella sostenibilità (54,8%) ben 75% sono quelle che hanno riscontrato difficoltà nella “green transition”.

Il peso della burocrazia è al primo posto tra gli impedimenti per il 33% degli intervistati, seguito dalla mancanza di budget (27,1%), dall’impennata dei costi nel corso del 2022 (26%), dalla complessità delle norme (19,1%) e dalla mancanza di risorse qualificate (11,7%). Il preoccupante scenario internazionale, al quale corrisponde un abnorme aumento dei costi, costringerà almeno nei primi sei mesi del 2023 il 41,4 % delle imprese intervistate ad operare con difficoltà, se non (il 26,6%) con molte difficoltà. Il 3,5% si sono dette addirittura costrette a chiudere l’attività. AtestimonianzadiquantolaSostenibilitàambientalesiainevitabilmentelegataa quella economica occorre sottolineare un dato allarmante: il 53% delle aziende aveva pianificato investimenti nei primi sei mesi del 2023. Tuttavia, di queste meno del 60% li effettuerà regolarmente, mentre il 24,2% rinuncerà in tutto o in grande parte ad essi. Il 18% ha invece dichiarato che rinuncerà ad altri investimenti ma non a quelli sulla sostenibilità ambientale.

Tra le imprese che investono nella sostenibilità ambientale l’87% ritiene che sia lo Stato a doversi fare carico delle difficoltà, in termini di costi, che le imprese devono affrontare. In particolar modo le attività richieste per uno sviluppo ambientalmente sostenibile riguardano: incentivi pubblici a sostegno delle imprese 54,3%, detrazioni fiscali o semplificazioni amministrative per le imprese virtuose 46,9%, incentivi per i progetti di reti

di imprese per la sostenibilità delle filiere 29,4%, incentivi pubblici per collaborazioni con Università e enti di ricerca 26,7%, campagne di comunicazione per sensibilizzare consumatori e imprese 21,1%. Gli enti e le Istituzioni nazionali, locali e comunitari insieme alle Università e gli Istituti di ricerca , affermano inoltre gli intervistati, rivestono un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’adozione di policy di sostenibilità ambientale.

l’Assemblea di Agronetwork”, ha dichiarato il Presidente Sara Farnetti “ha deciso di affrontare il tema della sostenibilità economica delle aziende agricole e di quelle industriali affinchè la resilienza del food system possa esser tale da assorbire gli shock energetici e delle materie prime e consentire in futuro il mantenimento degli obiettivi di natura ambientale e sociale, nonchè quelli altrettanto importanti di natura nutrizionale. I valori ambientali, oramai diventati un prerequisito delle aziende agroalimentari del Paese, non devono assolutamente rappresentare una grave criticità per la redditività delle imprese e la loro vitalità. Le 350.000 aziende agricole e la 68.000 piccole e medie aziende industriali alimentari costituiscono la spina dorsale del Paese e attendono politiche che possano facilitarne una dinamica evolutiva ed espansiva su scala europea ed internazionale”.