La notizia e le motivazioni  del taglio dei fondi strutturali per la Sicilia relativi al periodo 2000-2006 da parte dell’Europa per un importo pari a 380 Milioni di euro su 1,2 miliardi di euro, serva da monito all’attuale classe dirigente per fare in modo che tutte le somme relative all’attuale programmazione 2014-2020 vengano spesi al meglio.

Analizziamo  le anomalie citate dal tribunale europeo che ha bocciato il ricorso  dell’Italia :

-ritardi nella presentazione dei progetti,

-spese riguardanti il personale per un tempo superiore alla durata effettiva dei lavori,

-l’ingaggio di consulenti esterni non qualificati per le mansioni richieste,

-violazioni nelle procedure.

Le anomalie riscontrate, purtroppo, fotografano la nostra Sicilia.

  • Ritardi nella presentazione dei progetti: basti pensare che Il ministro Britannico Lord Michael Bates, recentemente ha presentato le dimissioni per un ritardo di 2 minuti;
  • Spese riguardanti il personale per un tempo superiore alla durata effettiva dei lavori: no comment;
  • L’ingaggio di consulenti esterni non qualificati per le mansioni richieste: l’incompetenza rappresenta uno status quo per il nostro sistema, molto spesso, le carriere si basano su appartenenze a cerchi magici. Manca la selezione della classe dirigente basata su meriti e competenze dimostrabili. Solo costruendo un metodo di selezione basato su meriti si può ambire  ad uno sviluppo sostenibile.
  • Violazioni nelle procedure: le regole esistono per essere rispettate. Troppo spesso in questo paese l’eccessivo buonismo ha messo in difficoltà il sistema democratico e ha creato lacerazioni sociali ed economiche.

Che l’esperienza del passato serva a non ripetere gli stessi errori. Troppi giovani scappano dalla nostra terra per mancanza di opportunità di lavoro. Una classe dirigente che spreca risorse pubbliche ha fallito il suo mandato.  Si creino dei modelli di selezione della classe dirigente che siano in grado di scongiurare lo spreco di risorse.

La  programmazione in atto 2014-2020 ha destinato alla Sicilia circa 5 miliardi di euro ma ad oggi sono stati ancora spesi solo poche decine di milioni di euro.