L’Italia e la sfida verde: un nuovo paradigma per ripartire

I l nostro viaggio nelle Regioni d’Italia continua, in questo numero, ci dedichiamo alla Regione Lombardia. Mentre la curva dei contagi in questi giorni di fine settembre torna a risalire e con essa le preoccupazioni, abbiamo intervistato la classe dirigente del territorio Lombardo e abbiamo chiesto cosa è stato fatto e cosa ci aspetta in ambito energetico nei prossimi anni.

Le speranze di una ripresa dalla recessione in atto sono elevate e puntano tutto sulla strategia finanziaria messa in campo dalla Commissione Europea: il Next Generation EU, 750 Miliardi di euro per la ripresa Europea.


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Liquidità nel sistema per far ripartire l’economia, questa la sfida Europea, con delle priorità di intervento: sociale, digitalizzazione ed economia verde.
Ursula Von Der Leyen, presidente della Commisione Europea, ha annunciato che il 37% del Recovery Fund dovrà essere speso per gli obiettivi del New Green Deal con l’obiettivo di aumentare la riduzione dei gas climalteranti al 2030 fino al 55%.

L’Italia dovrà spendere 65 miliardi di euro del Recovery Fund entro il 2023, ma a causa della lentezza della macchina amministrativa non è preparata alla realizzazione di investimenti nei tempi dei fondi comunitari, tant’è che della programmazone 2014-2020 pari a oltre 72 miliardi di euro sono stati spesi poco meno di 30 miliardi di euro.

La riqualificazione sismica ed energetica degli immobili attraverso il cosiddetto Superbonus 110% è in primordine nell’agenda del Governo italiano.
La preoccupazione è che la complessità dell’iter burocratico possa vanificare l’idea di una legge che vorrebbe essere volano per il rilancio dell’edilizia e dell’economia Italiana.
L’occasione storica è quella di cambiare paradigma, mettendo in campo ingenti risorse, creando un nuovo modello di sviluppo sostenibile basato sulla nuova frontiera dell’economia circolare.

Questo sforzo chiede l’impegno di tutti e se ben programmato potrà far ripartire l’Italia e finalmente fare crescere il PIL che da 15 anni in questo paese stenta a svilupparsi.

L’incremento repentino della popolazione mondiale ha messo a dura prova l’ecosistema del pianeta causando disastri e catastrofi ambientali e conseguentemente danni alle popolazioni.
La pandemia causata dallo squilibrio di ecosistemi ci impone una riflessione sul nostro futuro.

Nonostante l’OMS avesse previsto il rischio di una pandemia, allertando le varie nazioni, il piano pandemico predisposto non è mai stato attuato e così ci siamo fatti trovare impreparati dalla pandemia. Avremmo potuto prevederla?
Sì, sicuramente e sarebbe stato meno catastrofico. Ora è il tempo di utilizzare al meglio le risorse per puntare al rilancio sostenibile del nostro pianeta attraverso la salvaguardia degli ecosistemi e la ricerca di soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale. Ci aspetta un cambio di paradigma totale, un nuovo stile di vita.



Buona lettura