Nuovo Decreto CER quali sono le novità

Nuovo decreto cer
Nuovo decreto cer

Nuova linfa per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Con un decreto appena firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Governo rilancia le Comunità Energetiche Rinnovabili.
Le modifiche normative introducono maggiore flessibilità, una platea allargata di beneficiari e vantaggi concreti per famiglie, enti locali e territori.

Il decreto, che attende ora il passaggio alla Corte dei Conti prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, amplia l’accesso ai contributi previsti dal PNRR anche ai comuni con popolazione fino ai 50.000 abitanti.
Non solo: il provvedimento consente di ottenere un anticipo fino al 30% dei contributi e abolisce il meccanismo di riduzione del sostegno economico in caso di cumulo con altri incentivi, compresi quelli destinati alle persone fisiche.

Cosa sono le CER e come hanno funzionato finora

Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono aggregazioni di cittadini, imprese, enti pubblici e associazioni che si uniscono per produrre, condividere e consumare energia da fonti rinnovabili – in particolare solare – su scala locale. Si tratta di un modello partecipativo di produzione e autoconsumo collettivo che punta a decentralizzare l’energia, rendendo i cittadini protagonisti attivi del sistema elettrico.

Introdotte con il recepimento della Direttiva europea RED II (2018/2001/UE), le CER hanno cominciato a prendere forma concreta in Italia dal 2021, anche grazie a progetti pilota e fondi regionali. Tuttavia, la piena operatività ha dovuto attendere l’approvazione del quadro incentivante definitivo, avvenuta solo nel 2024 con il decreto attuativo del MASE che ha sbloccato i fondi PNRR dedicati.

Fino ad oggi, le CER si sono sviluppate soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree più sensibili al tema della sostenibilità, spesso con il sostegno delle amministrazioni locali. Ma i vincoli burocratici, le tempistiche stringenti e l’incertezza normativa hanno rallentato la diffusione del modello su larga scala.

Nuovo decreto CER: un punto di svolta?

Con il nuovo intervento normativo, il Governo punta a superare questi ostacoli. «Abbiamo lavorato per migliorare l’orientamento dello strumento di incentivazione, con l’obiettivo di facilitare e ampliare la platea dei beneficiari», ha dichiarato il Ministro Pichetto. «Crediamo fortemente nelle Comunità Energetiche come strumento per fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili. Con questo decreto rafforziamo un percorso iniziato oltre un anno fa, volto ad aumentare i benefici ambientali, economici e sociali per le famiglie italiane».

Il riferimento è chiaro: rendere le CER non più solo un progetto pionieristico per pochi, ma una realtà diffusa capace di trasformare il modo in cui l’Italia produce e consuma energia.

Con la semplificazione delle regole e l’estensione dei contributi, si apre ora una nuova fase. Il potenziale è enorme: secondo stime di settore, in Italia potrebbero nascere oltre 15.000 comunità energetiche nei prossimi anni, generando un impatto positivo su bollette, occupazione e riduzione delle emissioni.

La vera sfida sarà accompagnare questo sviluppo con adeguata formazione, sostegno tecnico e investimenti infrastrutturali. Ma la direzione è tracciata: energia pulita, partecipata e territoriale.

Il nuovo decreto rappresenta dunque un passo decisivo per il futuro energetico del Paese. Ora la parola passa ai territori, alle famiglie e alle imprese: l’Italia è pronta a diventare una comunità energetica diffusa.

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