La pandemia non ferma le proteste dei giovani in nome del clima. Oggi in tutto il mondo, attraverso una grande mobilitazione mondiale, i ragazzi tornano a far sentire la propria voce al motto: “transizione ecologica: now or never”. Un appello che raccoglie anche Legambiente che, in occasione dello sciopero globale per il clima e della giornata mondiale di azione climatica, si mobilita dal nord al sud della Penisola insieme ai Fridays For Future e ai suoi giovani volontari con iniziative digitali come “#UnmuteClimateChange – il primo sciopero fatto completamente in Dad” e presidi territoriali organizzati nel pieno rispetto delle misure anticovid come quelli in programma a Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Udine, Brescia, Bagheria, Pisa dove davanti al comune saranno organizzate delle performance artistiche, Firenze dove farà tappa la campagna Clean Cities, Ancona dove gli studenti attaccheranno striscioni con lo slogan “ChangeClimateChange – Eni Enemy of the Planet”.

In Basilicata, si terrà invece lo Youth Climate Meeting, un incontro online che vedrà confrontarsi giovani attivisti da tutta la regione sul tema della decarbonizzazione e del volontariato e che vedrà la partecipazione del presidente di Legambiente Stefano Ciafani.

In questa giornata di mobilitazione per il clima, Legambiente torna a chiedere a gran voce al Governo un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e un Piano Nazionale Integrato Energia e Clima più ambiziosi, in linea con gli obiettivi globali dell’Accordo di Parigi e con quelli europei di riduzione delle emissioni climalteranti. Per l’associazione ambientalista servono azioni concrete e riforme propedeutiche alla transizione ecologica per non sprecare le risorse europee. In particolare sono cinque le riforme da cui partire: semplificare e velocizzare l’iter autorizzativo dei progetti per la transizione ecologica, accrescere le competenze della pubblica amministrazione con nuove professionalità e un vasto programma di formazione, ridurre i conflitti territoriali con nuovi strumenti per la partecipazione dei cittadini e istituzioni locali a partire da una legge sul dibattito pubblico, potenziare i controlli pubblici del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, avviare una riforma fiscale che preveda il graduale abbandono dei sussidi alle fonti fossili. Azioni e riforme al centro del PNRR redatto da Legambiente e sintetizzate nel video caricato sul canale youtube di Legambiente. Il faro che ha guidato l’associazione ambientalista nella redazione del suo Recovery Plan è proprio la lotta alla crisi climatica che riguarda trasversalmente le 23 priorità nazionali di intervento.

È ora di dare delle risposte concrete ai tanti giovani che protestano per il clima abbandonando le false promesse. Le risorse che l’Europa ha messo a disposizione con il Next Generation EU – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – rappresentano un’occasione importante per ridisegnare l’Italia al 2030 e renderla davvero un Paese innovativo, moderno e sostenibile dando alle future generazioni un futuro migliore ed equo. Il nostro auspicio è che il PNRR venga rafforzato in alcune sue parti prendendo come modello il piano da noi redatto frutto di un lavoro collettivo e presentato al premier Mario Draghi durante le consultazioni. Un piano che oltre a spiegare quali sono le opere prioritarie da realizzare, indica quali sono le riforme trasversali da mettere in campo per accelerare la transizione ecologica. Allo stesso tempo – continua Ciafani – sarà importante rendere più ambiziosi gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima per fare in modo che anche l’Italia contribuisca a quel meno 55% di emissioni climalteranti che l’Europa si è imposta entro il 2030. E approvare una riforma fiscale che annulli entro pochi anni i 19 miliardi di euro di sussidi ambientalmente dannosi regalati ogni anno a carbone, gas e petrolio trasformandoli in incentivi per la riconversione di impianti e mezzi, partendo da agricoltura e autotrasporto. Senza dimenticare che è fondamentale scongiurare fake news e greenwashing e contrastare i nemici del clima, cioè quelle aziende e infrastrutture la cui attività contribuisce in maniera drammatica alla crisi climatica e all’inquinamento locale”.

Tra le iniziative digital, nell’ambito di changeclimatechange, Legambiente invita oggi i ragazzi in didattica a distanza a partecipare a #UnmuteClimateChange – il primo sciopero fatto completamente in Dad. Partecipare è semplice: basta cambiare il proprio nome in “UnmuteClimateChange”, restare in muto per tutta la lezione, fare una foto allo schermo e condividerla poi su Instagram e Facebook taggando Legambiente e la propria associazione, con gli hashtag #NoMoreEmptyPromises #UnmuteClimateChange. Un gesto simbolico per denunciare l’immobilismo delle istituzioni ma anche per promuovere dei momenti di confronto e di partecipazione da parte di studenti e insegnanti sul tema dell’emergenza climatica.