Il governo Draghi, per voce del ministro della Transizione ecologica, Cingolani e del ministro Giorgetti, ha sferrato un duro attacco alla direttiva sulla plastica monouso, definendola assurda. Questo governo, che ha fatto della transizione ecologica uno strumento di propaganda, ha superato ogni limite mettendo in discussione una direttiva che mette al bando alcuni tipi di prodotti in plastica monuso e vietando quelli per cui già esistono alternative“. Lo dichiarano Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, rispettivamente coordinatore nazionale dei Verdi ed europarlamentare di Europa Verde.

Gli adempimenti previsti dalla direttiva contestati dal governo – proseguono – erano già presenti nella direttiva adottata nel 2019 e non vi è stata alcuna forzatura. Pertanto, invece di fare terrorismo parlando di morti e feriti nelle aziende italiane, Cingolani e Giorgetti potrebbero finanziare la conversione delle aziende di questo settore per concentrarsi su quei packaging e prodotti sostenibili e con materiale biodegradabile non coperti dalla direttiva, ricordando che 8 milioni di tonnellate di plastica all’anno finiscono in mare, secondo autorevoli studi scientifici le micro plastiche danneggiano la salute e gli ecosistemi, 5 grammi a settimana vengono ingeriti dall’uomo“.

La posizione del governo, in particolare del ministro della Transizione ecologica, è inaccettabile – concludono – e conferma ancora una volta, purtroppo, che la questione ecologica non solo non è prioritaria, ma va nella direzione opposta al raggiungimento degli obiettivi sul clima e alla tutela dell’ambiente, come dimostrano il Pnrr approvato, le trivelle e il ponte sullo stretto di Messina“.

Di parere opposto è invece la Lega: “Esprimiamo preoccupazione per l’inclusione nella direttiva plastica monouso di tutte le tipologie di plastica, anche quelle biodegradabili e a base di carta: con un’applicazione così estensiva, numerose aziende italiane che già hanno investito per produrre plastiche a ridotto impatto sull’ambiente dovranno subire un ingente taglio di posti di lavoro e fronteggiare una nuova crisi. In una fase critica per la ripresa dell’economia in tutti gli Stati Ue, è pericoloso creare le condizioni per acuire ulteriormente la diminuzione dei posti di lavoro: per questo abbiamo scritto una lettera alla Commissione Europea per chiedere di rivedere le assurde linee guida della direttiva plastica monouso, che andrebbero a colpire mortalmente un settore economico importante per il nostro Paese. Bisogna fare di tutto per evitare questa sconfitta del sistema Paese, un danno di proporzioni gravi per un comparto in cui l’Italia è leader in Europa. Bene ha fatto il Governo a esprimersi contro questo provvedimento, al quale la Lega a Bruxelles si è sempre opposta: grave che Pd e M5s non abbiano compreso il rischio votando la direttiva nel 2019, in nome di un’ideologia ambientalista incapace di dialogare e fare sintesi col mondo produttivo”.

Così in una nota Paolo Borchia, europarlamentare della Lega e coordinatore ID in commissione Industria, e Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo, firmatari della lettera ai commissari europei Thierry Breton e Virginijus Sinkevicius, condivisa dagli europarlamentari Lega.