Ministero della Transizione Ecologica e Unesco: stanziati 75 milioni per proteggere le aree naturalistiche

Il Ministero della Transizione Ecologica, ha stanziato un fondo di 75 milioni di euro per intervenire nei siti d’interesse naturalistico e nei parchi nazionali Unesco in modo da salvaguardarli dai cambiamenti climatici. Tali fondi sono assegnati ai Comuni in cui si trovano i siti delle categorie suddette e sono ripartiti per il triennio 2021-2023: in particolare 15 milioni per l’anno 2021, 37500000 per il 2022 e 22500000 per il 2023. Nella prima annualità sono stati riconosciuti i Comuni idonei a beneficiare del denaro, nelle due successive essi dovranno rendere conto dell’operato e rispettare le scadenze per poter ricevere il resto dei fondi stanziati (l’ultima parte del saldo sarà erogata a novembre 2023, a dicembre si farà una relazione finale).

Il patrimonio naturalistico Unesco

I proventi sono destinati alla tutela del patrimonio naturalistico e seguono la Missione “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, il Programma “Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità e dell’ecosistema marino” e l’Azione “Tutela e gestione delle aree naturali protette e tutela del paesaggio”. Da sempre l’Unesco è impegnata nella protezione degli ecosistemi e della biodiversità, intesa in senso biologico e culturale: a oggi rientrano nella sua tutela 714 Riserve della Biosfere (MAB) in cui vivono oltre 250 milioni di persone, 1121 siti Lista del Patrimonio Mondiale (WHS) in 167 paesi e 584 elementi nella Lista Rappresentativa e negli altri registri del patrimonio immateriale (ICH). 

Comuni italiani con aree tutelate dall’Unesco

Dal momento che l’Italia è tra le prime nazioni coinvolte in programmi e convenzioni dell’Unesco, annoverando il maggior numero di siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità per criteri naturali e culturali, sono molti i Comuni che possono usufruire dei fondi. Essi infatti rappresentano gli Enti di governo più vicini al territorio e sono privilegiati in un sistema di governance bottom-up. I Comuni favoriti sono quelli delle aree centrali, delle zone cuscinetto (WHS e MAB), delle aree di cooperazione (MAB) e delle comunità rappresentative situate in parchi nazionali (ICH) dall’UNESCO.

Collaborazione e protezione

Le misure volte a proteggere gli ecosistemi terrestri sotto tutela dell’Unesco prevedono riduzione dei gas a effetto serra (da contrastare anche con riforestazione), efficientamento energetico, mobilità sostenibile, energie rinnovabili, strumenti di controllo e contrasto dell’inquinamento. Tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione di direttori dei parchi, ricercatori, università e istituzioni territoriali, rappresentate proprio dai Comuni.