L’Italia indietro per il trasporto pubblico elettrico nel dossier Città MEZ 2021

La mobilità a emissioni zero è possibile soprattutto nelle città dotate di linee ferrate, metropolitane e treni urbani. In Italia queste non sono molte: il dossier Città MEZ 2021, elaborato da Legambiente con Motus-E, quest’anno ha puntato gli occhi su Torino, Milano, Bologna, Roma Napoli e Bari, scelte insieme ad altre realtà europee per la campagna CleanCities, un modo di ripensare i siti urbani al fine di renderli più vivibili. 

Necessità di autobus a basso impatto

Per diminuire l’inquinamento, sia atmosferico sia acustico, sarebbe bene investire nel trasporto pubblico. Il PNRR ha stanziato 600 milioni di euro da spendere tra il 2022 e il 2026 per l’acquisto di autobus a basso impatto ambientale adibiti al trasporto pubblico extraurbano e suburbano, con alimentazione a metano, elettrica o a idrogeno, e per le relative infrastrutture di alimentazione. L’Italia però ha ancora in circolazione troppi mezzi a combustione interna: solo il 5,4% delle immatricolazioni nel 2019 era elettrico, laddove la Germania ha investito per l’80% in mezzi elettrici a batteria. La nuova direttiva Veicoli puliti, in recepimento per ottobre 2021, impone che almeno il 22,5% dei nuovi autobus acquistati siano a zero emissioni fino al 2025 e almeno il 32,5% al 2030. Oggi però siamo a un misero 0,6%. Torino e Milano, città prese in considerazione nel dossier Città MEZ 2021, sono due delle cinque città italiane (insieme a Cagliari, Pavia e Bergamo) che prevedono un trasporto pubblico locale a emissioni zero entro il 2030.

Intermobilità e sharing

Non solo il trasporto pubblico in Italia è ancora troppo inquinante, ma è pure insufficiente e poco sfruttato, soprattutto nell’anno della pandemia. Il TPL (trasporto pubblico locale) non riesce a coprire le intere tratte che ogni cittadino deve percorrere, per questo sarebbe auspicabile incrementare l’intermobilità dei servizi migliorando la combinazione tra TPL e le diverse forme di sharing, spostamenti sicuri in bici, monopattini e a piedi.

Boom di mezzi elettrici leggeri 

A tal proposito in Italia si registra una nota positiva: il 2021 è stato l’anno dell’impennata dell’elettrico nei mezzi leggeri con scooter, ciclomotori, ma soprattutto i mezzi non targati. Almeno un milione e mezzo cicli elettrici a giugno 2021, di cui oltre 1,2 milioni di e-bike (aumentate di 450 mila dal 2019) e almeno 300 mila monopattini. Dall’altra parte però l’Italia è l’unico Paese in Europa a incentivare ancora la vendita di motorizzazioni a combustione. Tradotto in numeri questo significa che nonostante i 2 miliardi di bonus spesi in auto nuove in due anni, solo 200000 mezzi in strada sono a batteria, di cui soltanto 100000 puramente elettrici. Per il resto sono state acquistate automobili a diesel e benzina.