L’Europa punta a essere il primo continente al mondo a impatto climatico zero: questo l’obiettivo con cui è stato stipulato il Green Deal europeo, finanziato da un terzo dei 1800 miliardi di euro del piano NextGenerationEU. Tre le aspirazioni principali: zero emissioni di gas serra nel 2050, crescita economica dissociata dall’uso delle risorse, nessuna persona e nessun luogo trascurati. In data 17 novembre la Commissione ha adottato tre linee guida per concretizzare il Green Deal: frenare il disboscamento, facilitare la spedizione di rifiuti in territorio europeo e proteggere il suolo. 

Il disboscamento:

A fronte di una perdita di 420 milioni di ettari di foreste dal 1990 al 2020, corrispondenti a una superficie più vasta della UE stessa, è necessario un regolamento che freni il disboscamento. Le norme garantiranno ai cittadini che i prodotti acquistati non contribuiscono al degrado forestale, spesso legato a un eccessivo sfruttamento intensivo dei terreni agricoli. La Commissione valuterà i livelli di rischio disboscamento dei Paesi produttori delle materie prime rientranti nell’applicazione del regolamento. Il consumo di prodotti “a disboscamento zero” ridurrà le emissioni di gas serra e le perdite di biodiversità e renderà più resilienti le comunità indigene.

I rifiuti:

Per quanto concerne il mercato dei rifiuti, si punta a eliminare i traffici illeciti limitando le esportazioni in paesi non appartenenti all’OCSE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Sviluppo Economico) con un controllo più severo qualora l’esportazione fosse indispensabile. Gli impianti destinatari esterni alla UE devono fornire prove di un corretto smaltimento. Il traffico illecito di rifiuti ha un valore di 9,5 miliardi di euro ed è dovere della UE contrastarlo con un gruppo di garanzia della legalità delle spedizioni e l’aiuto dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). Gli spostamenti dei rifiuti all’interno dell’Unione invece saranno agevolati dallo scambio elettronico dei documenti e dalla semplificazione delle procedure.

Il suolo:

Al fine di affrontare la crisi climatica e della natura, l’Unione Europea si impegna anche a elaborare una nuova strategia UE per il suolo. Dalla sua salute dipendono il 95% degli alimenti, il 25% della biodiversità mondiale e la presenza di carbonio. Dal momento che il 70% dei suoli europei è danneggiato, è necessario risanarli per aumentare il carbonio nei fondi agricoli, combattere la desertificazione e ripristinare gli ecosistemi. La strategia richiede un atto legislativo entro il 2023 per promuovere gestioni sostenibili del suolo mondiale.