Nel 2020 le prestazioni energetiche del settore residenziale sono migliorate: è stato calcolato un abbassamento negli attestati di prestazione energetica (APE) delle classi energetiche intermedie e infime (-1,2% rispetto al 2019) a favore delle classi energetiche più elevate.

I dati 2020:

I dati sono forniti dal secondo Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici realizzato da ENEA e dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI). Esso ha preso in analisi 950000 APE, di cui tre quarti relativi a immobili anteriori al 1991 e il 6% costruiti tra il 2016 e il 2020. I restanti APE (85%) riguardano edifici oggetto di passaggi di proprietà e locazioni, nuove costruzioni, riqualificazioni energetiche e ristrutturazioni importanti. La base dati usata per le analisi è quasi il doppio rispetto a quella del 2019, consentendo di effettuare indagini più approfondite per il monitoraggio delle prestazioni energetiche del parco immobiliare nazionale e di maggior peso statistico. A questo si aggiunge che nel 2020 ENEA ha attivato il portale SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica), che permette a cittadini, professionisti, imprese e pubbliche amministrazioni di analizzare gli attestati contenuti nel sistema nazionale e monitorare lo stato dell’arte della riqualificazione energetica del parco edilizio nazionale. Il numero di regioni registrate al portale è cresciuto nel giro di un anno, lasciandone fuori solo 5 (Veneto, Toscana, Campania, Basilicata e Sardegna) e annoverando tra i nuovi ingressi la Sicilia. 

Indagini popolari:

Una delle novità del Rapporto 2021 riguarda l’analisi delle informazioni di natura qualitativa sulla percezione della certificazione energetica nazionale e locale, acquisite tramite un questionario compilato da tutte le Regioni e Province Autonome. Le indagini riportate riguardano questioni determinanti relative all’applicazione della certificazione energetica, utili spunti per i futuri lavori legislativi e normativi, per raccogliere proposte su eventuali aggiornamenti dell’APE, nonché per valutare nuovi contenuti da inserire nello stesso Rapporto. Per esempio alcuni intervistati ritengono che l’APE dovrebbe avere un costo medio definito senza variazioni locali e dovrebbe essere preso più in considerazione nella compravendita degli edifici, anche con una sensibilizzazione degli acquirenti da parte delle agenzie immobiliari.

I commenti dei presidenti:

«Questa edizione evidenzia come sono migliorati i dati di riferimento, potenziata l’analisi degli stessi per fornire informazioni sempre più calate sull’interesse del mercato, consolidato il rapporto con Regioni e Province Autonome e come si è diffusa la consapevolezza tra gli operatori circa la disponibilità di uno strumento che sarà sempre più importante per il settore immobiliare», sottolinea il presidente del CTI, Cesare Boffa. Anche il presidente di ENEA Gilberto Dialuce commenta: «I risultati del rapporto 2021 dimostrano che rafforzando la collaborazione con Regioni e Province Autonome è possibile intraprendere nuovi percorsi per aumentare l’efficacia e le potenzialità degli APE».