UNI (Ente Italiano di Normazione), piattaforma partecipativa riconosciuta dallo Stato Italiano e dall’Unione Europea, da cento anni elabora norme insieme ai suoi stakeholders al fine di garantire il massimo risultato in ogni settore. Visto il periodo di crisi ambientale in corso, la sua ultima pubblicazione (18/01/2022) è la UNI/PdR 107:2021, nota come “Ambiente Protetto – Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente – Criteri tecnici per un’efficace gestione dei rischi ambientali”

Requisiti:

Non si tratta di una legge, dato che l’adesione alla norma è volontaria, ma la sua valenza politica è forte: essa infatti è stata presentata nella sala stampa della Camera dei Deputati da parte dell’onorevole Maria Chiara Gaddamembro della XIII Commissione Agricoltura e promotrice della legge 166/16 “Antispreco”. La norma è stata sviluppata e pubblicata da UNI e Pool Ambiente, il consorzio per l’assicurazione e la riassicurazione della responsabilità per danni all’ambiente. Da un’analisi condotta da quest’ultimo emerge che il 73% dei danni all’ambiente su 1000 casi di contaminazione di aziende analizzati si sarebbe potuto evitare se le imprese avessero avuto una certificazione UNI Ambiente Protetto. Lisa Casali, manager di Pool Ambiente, ha esposto così gli obiettivi della norma: «L’idea alla base di questa nuova certificazione UNI è quella di introdurre attraverso uno strumento volontario buone pratiche di prevenzione dei danni e corretta gestione dei rischi ambientali. Vi sono una sezione di requisiti da rispettare in continuo implemento e altre dedicate alle potenziali sorgenti di danno ambientale per le aziende».

Vantaggi:

Si tratta di pratiche necessarie nel rispetto dell’ambiente, come sottolineato da Antonello Pezzini, membro della Segreteria Tecnica del Mite: «Oggi, a differenza del passato, non si può più prescindere dal considerare la protezione dell’ambiente e della collettività anche da parte del settore produttivo, e servono una serie di strumenti, sia tecnici che normativi, fra i quali va senz’altro annoverata questa nuova prassi». A conclusione dell’evento l’onorevole Gadda ha sottolineato l’urgenza di un aiuto economico-fiscale che sproni le aziende a rispettare la norma UNI: «È giunto il tempo di ragionare anche su forme di agevolazione fiscale coerenti con questa impostazione, perché la conduzione responsabile di un impianto, regolari controlli e manutenzioni, e la sostituzione degli impianti più vetusti, diventi conveniente per le imprese e un investimento di lungo termine per la collettività».