Il territorio italiano è particolarmente soggetto al dissesto idrogeologico, per la sua natura e per il suo essere fortemente cementificato. A incidere ulteriormente, il cambiamento climatico

L’Italia è a rischio idrogeologico, per il tipo di territorio, per il folle consumo di suolo e per i devastanti effetti derivanti dal cambiamento climatico. In realtà, se ne parla da sempre. La storia del Paese è costellata di eventi più o meno gravi, tra frane e alluvioni: dall’ultimo recente caso dell’Emilia Romagna, lo scorso maggio, all’alluvione in Toscana con l’esondazione del fiume Bisenzio, allo stato di calamità dichiarato per il Veneto, passando per gli eventi più catastrofici e complessi del passato, come il disastro del Vajont, di cui si sono recentemente ricordati i 60 anni.

Tant’è che si interviene sempre in emergenza.

Le domande frequenti, dopo una frana, un’alluvione, uno straripamento, sono: “Cosa si sta facendo?”, “Quali sono le soluzioni?“, “Come possono difendersi i cittadini?“, “Come si possono prevenire questi fenomeni?“.

Dissesto idrogeologico: cos’è, come prevenirlo, quali cause?

Il territorio italiano è particolarmente soggetto al dissesto idrogeologico, per la sua natura e per il suo essere fortemente cementificato. A incidere ulteriormente, il cambiamento climatico

Altroconsumo ne ha discusso con gli esperti dell’Irpi-Cnr.

Il dissesto idrogeologico non è un’emergenza, anche se è sempre stato trattato così. Secondo Altroconsumo, si hanno degli strumenti per conoscerlo. Anzi, ne servono di più per essere pronti a proteggersi e a prevenire le tragedie, come Paese e come cittadini.

Mauro Rossi, Primo ricercatore dell’Irpi- Cnr, l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha spiegato il punto. “Quando si parla di dissesto si fa riferimento a frane, di diversi tipi, erosione dei versanti (colline, montagne e coste) e alluvioni nelle aree fluviali”. Ha spiegato l’esperto specificando che questi eventi non sono sconnessi, anzi: quello che succede sui pendii condiziona ciò che accade al livello dei fiumi, con effetti molto diversi.

Alcune frane, quelle che si muovono velocemente, sono evidentemente molto pericolose per l’uomo. Altre lo sono meno, ma possono essere deleterie per strade e case, anche nel corso degli anni. “La prima cosa da capire – ha aggiunto – è che la superficie terrestre è continuamente rimodellata e i fenomeni idrogeologici sono naturali. Ma bisogna sapere dove possono avvenire e costruire e comportarsi in modo da minimizzare il rischio”.

Dichiarato lo stato di calamità in Veneto

“Il governo è pronto a dichiarare lo stato di emergenza nazionale”, ha annunciato il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci facendo il punto su quanto accaduto nel Centro-Nord.
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: “Dichiarato lo stato di calamità in tutti i Comuni del Veneto”.

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