Il deficit idrico, che sta colpendo il Paese, al Nord sta battendo tutti i record negativi: decresce anche il lago di Garda e il lago d’Iseo registra una percentuale di riempimento pari solo al 13,6%, mentre il Maggiore ha un’altezza inferiore di circa 76 centimetri alla media del periodo. Lo rende noto l’Osservatorio Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) ricordando che la preoccupazione si allarga al Centro-Sud Italia con la Toscana dove le portate dei corsi d’acqua sono tutte ampiamente al di sotto della normalità. Fanno eccezione Abruzzo, Calabria e Sardegna. 

La Costituzione intervenga:


«È un quadro allarmante, quello che emerge dal report settimanale – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi – È fondamentale che il recente inserimento della tutela ambientale fra gli obiettivi della Costituzione sia l’avvio di un nuovo, quanto urgente paradigma operativo per il Paese». 

Carenza al nord:


A Nordovest la neve scarseggia in Valle d’Aosta, dove non si registrano significative precipitazioni da circa un mese con il fiume Dora Baltea che questa settimana ha la portata ridotta da 29,7 a 19,50 metri cubi al secondo. Da inizio dell’anno, in Piemonte, le precipitazioni sono inferiori del 93% sulla media storica e le temperature hanno toccato, in alcune occasioni, il massimo storico del periodo. Le portate del Po sono più che dimezzate rispetto al 2021, con primi segnali di danni all’habitat. 

Conseguenze in agricoltura:


Ricordando che l’attenzione è concentrata sul futuro delle produzioni agricole e del cibo, Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi, sottolinea: «Le conseguenze si riversano sugli ecosistemi, dove si sta assistendo alla riduzione di specie autoctone, sopraffatte dall’arrivo delle cosiddette tipologie aliene, più adatte a riprodursi in condizioni ambientali estreme».