“Fit for 55%” o più semplicemente “Pronti per il 55%” è l’obiettivo UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030

"Fit for 55%" o più semplicemente "Pronti per il 55%" è l'obiettivo UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030

“Fit for 55%” in inglese o “Pronti per il 55%” in italiano, è il pacchetto proposto dall’Ue che mira ad allineare la normativa europea all’obiettivo per il 2030. I paesi dell’UE stanno lavorando a una nuova legislazione per conseguire il raggiungimento dell’obiettivo e rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050.

Ad esempio, dal 2035 in Europa non si potranno più vendere auto diesel e a benzina. Mentre è via libera definitivo dall’Eurocamera all’accordo raggiunto dall’Ue lo scorso novembre sullo stop ai veicoli inquinanti diesel e a benzina di nuova immatricolazione.

Ma c’è altro.

Il nuovo piano energetico che l’Italia dovrà adottare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, prevede investimenti volti a sostenere la domanda e incentivi per 1.120,7 miliardi di euro. La previsione è il frutto di uno studio realizzato da Confindustria in collaborazione con Rse “Scenari e valutazioni di impatto economico degli obiettivi Fit for 55 per l’Italia”, che intende fornire un contributo alla costruzione del piano.

Cosa prevede il pacchetto

Per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE, in grado di garantire una transizione giusta e socialmente equa mantenere e rafforzare l’innovazione e la competitività dell’industria dell’UE assicurando nel contempo parità di condizioni rispetto agli operatori economici dei paesi terzi sostenere la posizione leader dell’UE nella lotta globale contro i cambiamenti climatici.

"Fit for 55%" o più semplicemente "Pronti per il 55%" è l'obiettivo UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030
Porto di Tangeri – Marocco

Con il Fit for 55 i porti italiani potrebbero essere a rischio

La Commissione Europea ha annunciato una nuova iniziativa di tassazione aggiuntiva per gli armatori che potrebbe avere un impatto significativo sull’Italia. Secondo i sindacati questa misura, se verrà approvata, potrebbe comportare conseguenze economiche per i porti italiani. Particolare attenzione al porto di Gioia Tauro, uno dei principali hub del Mediterraneo.

La tassazione specifica per gli armatori delle navi con un dislocamento superiore alle 5 mila tonnellate, rientrerebbe nell’ambito degli sforzi dell’Ue per ridurre le emissioni di gas serra. I sindacati evideziano che l’imposizione di ulteriori costi agli armatori potrebbe favorire la concorrenza di altri porti, come Tanger Med e Port Said.

Leggi cosa prevede l’articolato pacchetto “Fit for 55%” presentato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021.

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