L’energia rinnovabile rappresenterà nel 2050 una quota molto maggiore nel mix energetico globale rispetto a quanto si aspettano le principali compagnie petrolifere o l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA). La stima è di Rystad Energy, società di consulenza con sede a Oslo.

I suoi modelli aggiornati mostrano uno scenario nel quale le energie rinnovabili potrebbero soddisfare il 74% della domanda totale di energia entro il 2050, un dato molto più ampio rispetto al 43%, 45% e 69% negli scenari più aggressivi delle società energetiche Equinor, Shell e BP. L’AIE è anche più prudente, prevedendo un dato per le rinnovabili pari al 35% del mercato entro il 2040.

Quest’anno, il numero crescente di paesi con obiettivi di emissioni di carbonio nette pari a zero per il 2050 e lo sviluppo di tecnologie rinnovabili hanno cambiato il panorama energetico: lo ha detto il CEO di Rystad Jarand Rystad in una conferenza online. “Tutte le valutazioni precedenti – ha specificato – devono essere eliminate e dobbiamo guardarle con occhi completamente nuovi“. Rystad Energy vede le vendite di veicoli elettrici a batteria (BEV) salire a 64 milioni entro il 2030, rispetto agli scenari delle compagnie petrolifere che vanno da 22 milioni a 38 milioni e a una stima dell’AIE di 30 milioni.

L’aumento della produzione di energia rinnovabile tra i costi in calo e l’aumento dell’efficienza dei pannelli solari e delle turbine eoliche, nonché le vendite di veicoli elettrici, hanno anche accelerato le previsioni per il picco della domanda di petrolio e gas.

Rystad Energy ha anche aggiunto che la domanda globale di petrolio raggiungerà il picco di 101,6 milioni di barili al giorno (bpd) nel 2026, contro una previsione fatta a novembre per un picco nel 2028 a 102,2 milioni di barili al giorno. Con l’aumento della quota di energia prodotta dall’energia solare ed eolica, il commercio globale di energia, oggi dominato dai combustibili fossili, si ridurrà in modo significativo.