Chiudere tutte le centrali a carbone entro il 2025 e fornire energia elettrica da idrogeno verde all’Ilva di Taranto. È il futuro verde al quale Enel sta lavorando sull’onda degli obiettivi di Parigi. «Enel punta a chiudere i suoi quattro impianti a carbone sul territorio italiano entro il 2025. Per garantire la sostenibilità del sistema elettrico il carbone sarà sostituito con un mix di energie rinnovabili e gas». Lo ha annunciato il direttore Enel Italia Carlo Tamburi durante l’audizione alla Camera sul Recovery Fund. «Noi abbiamo l’impegno e lo vogliamo rispettare – ha detto Tamburi -. L’obiettivo è possibile, ma è importante avere le autorizzazioni entro l’inizio del 2021 per poi procedere alle aste sul capacity market».
Enel ha già ottenuto l’autorizzazione per chiudere il gruppo 2 della centrale di Brindisi (rpt gruppo 2) che, ha confermato, «sarà chiuso il primo di gennaio». La società partecipata dal Ministero dell’Economia ha anche chiesto al Ministero per lo Sviluppo Economico l’autorizzazione per poter chiudere le centrali di Fusina e La Spezia e se questa arriverà a inizio 2021 potrà essere anticipata. In questo quadro, ha spiegato Tamburi «sarà favorito il riutilizzo degli impianti esistenti nell’ottica di un’economia circolare»
Tamburi ha anche confermato gli obiettivi di incremento di produzione di energia da Eolico e Fotovoltaico. In particolare per l’Eolico in 10 anni la produzione di energia da pale eoliche sarà aumentata di 10.000 megawat. Per raggiungere l’obiettivo Enel, ha spiegato Tamburi illustrando i piani per la transizione energetica sulla quale sta lavorando Enel, punta a «decuplicare la capacità produttiva di pannelli fotovoltaici della fabbrica 3sun di Catania». Infine il progetto definito «molto importante» sarà quello di fornire energia da idrogeno all’«acciaieria di Taranto realizzando la decarbonizzazione dell’ex Ilva nel quadro della complessa riconversione voluta dal Governo». Un progetto quest’ultimo presentato tra quelli candidabili per l’utilizzo del Recovery Fund.