ANCI: “Rivoluzione verde e transizione ecologica: comuni verdi per comunità felici”

L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha dedicato la sua XXXVIII assemblea annuale (9-11 novembre 2021, Fiere di Parma) al tema “Rinasce l’Italia. I Comuni al centro della nuova stagione”. Si tratta di tre giornate in cui discutere della ripartenza della nazione proprio dai nuclei più piccoli, cioè i comuni, usufruendo dei fondi del PNRR. In particolare nella sessione pomeridiana della seconda giornata si è discusso di rivoluzione verde e transizione ecologica con l’incontro “Comuni verdi per comunità felici”.

Più velocità, meno burocrazia:

Ad avviare il dialogo ricco di interlocutori è stata Eva Giovannini (giornalista Rai News 24): «Siamo giunti alla 38esima assemblea annuale ANCI e parliamo di rivoluzione verde: una conquista, dato che 38 anni fa la transizione ecologica non esisteva neppure. Oggi metà della popolazione vive in città e nei prossimi dieci anni si arriverà al 70%: i cittadini consumano ¾ delle risorse, quindi urge partire dalle città per ripensare la svolta green in termini di verde, mobilità, illuminazione». In accordo con quanto detto dalla giornalista è intervenuto Carlo Maria Salvemini (sindaco di Lecce): «Efficienza energetica del patrimonio immobiliare e illuminazione pubblica sono alla base della transizione ecologica. In questo passaggio cruciale in cui il nostro Paese sfrutta le risorse del PNRR dobbiamo agire in modo intelligente e ambizioso, ma concreto, misurandoci con le scadenze ravvicinate e le carenze di organici. Impiegare tutte le risorse entro i termini stabiliti dal Piano (31 agosto 2026) è impossibile – denuncia Salvemini – se non si semplifica la parte burocratica dell’approvazione dei progetti, con un danno per tutti in termini economici e di sostenibilità ambientale». A fornire una risposta al sindaco di Lecce è stato il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta: «Stiamo semplificando l’organizzazione dei comuni, stiamo privando di vincoli il modello assunzionale e stiamo fornendo una piattaforma di assistenza per l’attuazione del PNRR».

Migliore formazione:

Accelerare i tempi di attuazione dei progetti si traduce in necessità di organico più competente. Nasce così la collaborazione tra ANCI CONAI (Consiorzio Nazionale Imballaggi), rappresentato in assemblea dal presidente Luca Fernando Ruini. «Esiste un accordo tra ANCI e CONAI – ha spiegato Ruini – per la formazione degli amministratori pubblici e dei funzionari degli uffici tecnici. Migliorando le competenze nel settore della differenziata i sindaci potranno raccogliere correttamente gli imballaggi e prendere a modello le best practices altrui».

Modelli esemplari:

Tra le pratiche esemplari vi è quella del comune di Arezzo, esposta dal sindaco Alessandro Ghinelli (delegato ANCI Politiche Ambientali e Territorio): «Il comune di Arezzo è un laboratorio di sperimentazione del riciclo dei rifiuti con zero spreco. Il modello è semplice: avevamo un vecchio inceneritore oggi trasformato in un impianto a recupero integrale che termovalorizza il rifiuto non riciclabile e contemporaneamente differenzia e recupera il resto del materiale. In questo modo si alimentano le colonnine per fornire energia gratis ai cittadini che hanno tutto in regola con i pagamenti della spazzatura». Arezzo si distingue dagli altri comuni perché non chiede nulla ai cittadini senza dare loro niente in cambio. È il caso dei macchinari promessi ai contadini per non incenerire le potature degli ulivi toscani: «In Toscana le potature degli ulivi sono spesso bruciate, inquinando. Non è possibile vietare qualcosa a un cittadino se non gli si dà un’alternativa, per questo daremo ai contadini delle macchine per produrre del cippato dalla potatura senza bruciarla» ha promesso Ghinelli. Con questi si è complimentato Stefano Locatelli (vicepresidente ANCI): «L’idea del cippato di Arezzo è ottima. I sindaci non devono fare solo le cose scontate, ma fare la differenza con l’obiettivo di guardare al futuro. Solo puntando al green possiamo dare nuova vita ai piccoli comuni, alimentare il turismo sostenibile nei borghi rurali. Di fronte alle tante manifestazioni di protesta per l’ambiente spetta agli amministratori agire concretamente». Non sempre infatti i cittadini hanno gli elementi necessari per la conversione al verde. A denunciarlo è stata Alice Parma (sindaca di Santarcangelo di Romagna): «La transizione ecologica deve andare di pari passo con la giustizia sociale: tutta la collettività deve parteciparvi e non solo chi se lo può permettere. Lo vediamo nel settore food, con gli alti prezzi dell’agricoltura biologica. Anche la mobilità sostenibile ha bisogno di essere supportata per tutti e non solo per chi ha disponibilità economica. Questa è la vera sfida del PNRR per i piccoli comuni e le grandi città».