Giorno 11 dicembre è stata la Giornata Internazionale della Montagna, designata dall’Onu nel 2003. In tale occasione Legambiente e il Comitato Glaciologico Italiano (CGI) hanno lanciato un allarme sull’evoluzione delle Alpi che emerge dai dati del report 2021 “Carovana dei ghiacciai”.

Le trasformazioni:

La forma delle Alpi sta cambiando a causa del rapido ritmo di scioglimento dei ghiacciai, che perdono superficie e spessore, e del conseguente aumento di frane e colate detritiche da aree deglaciate causato dalla riduzione del permafrost. Dal 1850 a oggi il volume dei ghiacciai alpini si è ridotto di circa l’80%, con una perdita del 10-15% registrata solo nei primi 5 anni del secolo attuale. Da oriente a occidente la catena delle Alpi ha subito regressi dei ghiacciai di oltre 80 metri (83,5 metri di ritiro frontale nel Ghiacciaio di Saldura Meridionale). Tra il 2000 e il 2020 a una quota superiore a 1500 metri sul livello del mare si sono registrati 508 processi di instabilità naturale, con la concentrazione massima in Valle d’Aosta (42%). Un quadro preoccupante che per Legambiente indica l’urgenza di intervenire definendo al più presto piani di gestione e di adattamento al clima e approfondendo le ricerche sulle variazioni dei ghiacciai e del permafrost e sulle conseguenze economiche della crisi climatica.

Le soluzioni:

Di fronte a queste trasformazioni in atto nelle Alpi, il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti ha sottolineato: «Nel nostro Paese, particolarmente vulnerabile ai fenomeni di instabilità naturale, l’accelerazione del cambiamento climatico rende necessarie misure di protezione e adattamento, precedute da moderne tecnologie di osservazione, per anticipare, monitorare e affrontare la sfida della tutela di ecosistemi complessi e altamente interconnessi, in condizioni di crescente squilibrio». I risultati del report 2021 sono già il frutto di un’attività di monitoraggio in collaborazione tra il CGI e Legambiente, come messo in luce dal segretario del Comitato Glaciologico ItalianoMarco Giardino: «Il report della Carovana dei Ghiacciai raccoglie i frutti di un lavoro comune svolto dal Comitato Glaciologico Italiano e da Legambiente e condiviso con ricercatori, amministratori, tecnici, cittadini e turisti dei territori montani italiani. – Gli esperti – continua Giardino – hanno messo a disposizione quel patrimonio secolare di dati glaciologici indispensabile per la ricostruzione degli scenari evolutivi. I frutti della ricerca glaciologica sono indispensabili per rafforzare le politiche di mitigazione e progettare azioni mirate di adattamento al riscaldamento climatico».