«Il Consiglio europeo si confronterà anche sull’aumento dei prezzi dell’energia. Dopo i picchi raggiunti due settimane fa, i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono scesi nuovamente. Il prezzo spot del gas sul mercato europeo oggi è dimezzato rispetto alle punte di circa 200€/MWh raggiunte l’8 marzo. Sono però prezzi ancora molto alti rispetto ai livelli storici, più di 5 volte quelli di un anno fa.
La volatilità dei mercati energetici ha inciso anche sui prezzi ai distributori, che all’inizio del mese in Italia hanno superato i 2 euro al litro
Secondo la Commissione europea, l’andamento dei prezzi italiani è in linea con quelli del resto dell’Europa. Lunedì 14 marzo, il diesel costava 2,31€ in Germania, 2,14€ in Francia e 2,15€ in Italia. Nel nostro caso, rappresenta un aumento del 40% per la benzina e del 50% per il diesel rispetto a un anno fa» sono parole pronunciate dal presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera.

Aiuti a famiglie e imprese:

«Venerdì scorso, – continua – il Governo è intervenuto per difendere il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili, e aiutare le imprese a sostenere i costi di produzione. Abbiamo deciso di ridurre le accise sulla benzina e sul gasolio di 25 centesimi al litro per un mese, abbattendo così gran parte degli aumenti registrati nelle ultime settimane. Creiamo dei fondi per sostenere i settori dell’agricoltura, della pesca, dell’autotrasporto, che sono stati particolarmente colpiti dalla crisi. Con le nuove misure, il numero di famiglie che ha accesso ai bonus sociali per elettricità e gas – ed è così protetto dai rincari delle bollette – passa da 4 a 5,2 milioni. Le imprese potranno rateizzare le bollette, uno strumento già a disposizione delle famiglie. Istituiamo nuovi crediti d’imposta per le imprese sul costo dell’energia e del gas e rafforziamo quelli esistenti. Ampliamo i poteri dell’Autorità di Regolazione Energia, Reti e Ambiente e del Garante per la Sorveglianza dei prezzi, perché possano monitorare meglio le variazioni sui mercati energetici. Infine, rifinanziamo la cassa integrazione per le aziende in difficoltà. Il pacchetto ammonta in totale a circa 4 miliardi, ed è finanziato in gran parte grazie alla tassazione dei profitti in eccesso maturati in questi mesi dai produttori del settore energetico. In questa crisi, ognuno deve fare la propria parte».

Collaborazione:

«Il Governo è consapevole della necessità di ulteriori interventi, ma la risposta a difesa di consumatori e imprese deve essere europea. – constata Draghi – Dobbiamo arrivare a una gestione davvero comune del mercato dell’energia. È auspicabile un coordinamento tra Commissione e Stati membri sulla diversificazione degli approvvigionamenti di gas, soprattutto di gas liquido. Serve un approccio condiviso sugli acquisti e sugli stoccaggi, per rafforzare il nostro potere contrattuale verso i Paesi fornitori e tutelarci a vicenda in caso di shock isolati. La creazione di un tetto europeo ai prezzi del gas è al centro di un confronto che abbiamo avviato con la Presidente von der Leyen. Vogliamo poi spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha molto a che vedere con quello del gas. È essenziale puntare in modo deciso sull’energia rinnovabile e dare un ruolo centrale alla sponda sud del Mediterraneo. Su tutti questi fronti, auspico che il Consiglio europeo prenda decisioni ambiziose che possano essere rapidamente operative». 

Aumenti su tutto:

«Come abbiamo concordato al Consiglio europeo informale della scorsa settimana, le ricadute economiche del conflitto in Ucraina vanno oltre il costo dell’energia. Si registrano aumenti anche nei prezzi dei generi alimentari. A livello globale, sono cresciuti in modo quasi continuo da metà 2020, e sono attualmente ai massimi storici. Questo ha delle conseguenze tangibili per i prezzi nei supermercati. Secondo i dati Eurostat, a febbraio i prezzi dei beni alimentari in Italia sono aumentati del 5,2% rispetto all’anno scorso. In particolare, il prezzo della pasta è cresciuto di circa l’11%, quello dello zucchero e del pane di circa il 5%, quello della carne di quasi il 4%. Questi rincari dipendono da shock esterni, che ci impongono di accelerare nel percorso di autonomia strategica in campo alimentare. Questo processo è alla portata della capacità tecnologica e produttiva europea, ma richiede un impegno immediato, ad esempio l’aumento delle aree coltivabili. 
Allo stesso tempo, dobbiamo esser pronti a diversificare maggiormente le nostre fonti di importazione. Il rafforzamento dell’economia europea passa anche dalla tutela delle aree industriali strategiche, da sostenere con adeguati investimenti in innovazione e ricerca scientifica e tecnologica» conclude Draghi.