I risultati del primo trimestre dell’anno di Italgas “dimostrano la solidità del business e delle azioni messe in campo in termini di sviluppo ed efficienza, nonostante un contesto di mercato eccezionalmente difficile“. E’ il commento dell’amministratore delegato Paolo Gallo che ha sottolineato il progresso del risultato netto rettificato pur con gli “effetti della Delibera 570 del 2019, che continuano anche nel corso del 2021“.
Gli investimenti effettuati dimostrano, secondo Gallo il “grande impegno nella ‘trasformazione digitale’, che renderà la nostra rete pronta ad accogliere una molteplicità di gas diversi, tra cui biometano, idrogeno e metano sintetico, favorendo la transizione energetica e la decarbonizzazione dei consumi“.
“In questa prospettiva – aggiunge – l’accelerazione del meccanismo delle gare Atem prevista dal Pnrr giocherà senz’altro un importante ruolo propulsivo nell’attivazione di nuovi investimenti sul territorio e nel raggiungimento degli obiettivi Ue ‘net carbon-zero’ al 2050“.
Il risultato netto è stato rettificato, spiega Gallo, escludendo eventi non ricorrenti, per una “migliore comparabilità dei risultati“. Dal computo sono stati esclusi quindi maggiori costi per 6,4 milioni di euro derivanti dall’operazione di riacquisto di obbligazioni dello scorso febbraio, al netto della relativa fiscalità di 1,5 milioni, con un effetto sull’utile netto rettificato di 4,9 milioni.
Nel primo trimestre Italgas ha totalizzato un flusso di cassa operativo in rialzo da 177 a 309 milioni e un indebitamento netto finanziario in calo da 4,73 a 4,61 miliardi, che scendono a 4,54 miliardi, se si escludono gli effetti dei princìpi contabili Ifrs 16, contro i precedenti 4,66.
Tra gennaio e marzo Italgas ha posato circa 203 km di nuove condotte, di cui 40 km in Sardegna dove l’attività di costruzione delle reti di distribuzione è proseguita raggiungendo circa 850 km complessivi su un totale da realizzare di circa 1.100 km.
Il piano di sostituzione dei contatori tradizionali con apparecchi ‘intelligenti’ ‘smart meter’ è, secondo il Gruppo, “prossimo alla conclusione“. Un piano che è parte di un “più ampio progetto di trasformazione digitale dell’intero network gestito – spiega l’ad di Italgas – e ad oggi ha portato all’upgrade tecnologico di oltre 450 reti di distribuzione“.
L’emergenza sanitaria che si è protratta fino al primo trimestre dell’anno, con una riduzione delle restrizioni a partire dallo scorso 26 aprile, “non rileva evidenze tali da prevedere significativi effetti negativi sui risultati 2021“. aggiunge Gallo che precisa però di non essere in grado di stimare eventuali ripercussioni “qualora la situazione di emergenza sanitaria dovesse perdurare o ripresentarsi in forme critiche“.
In tale contesto il Gruppo prevede di “continuare a perseguire i propri obiettivi strategici, con focus sulla trasformazione digitale con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio, razionalizzando i processi ed i costi operativi, mantenendo una costante attenzione alle opportunità di sviluppo“.
Quanto agli investimenti, Italgas prevede di “continuare nell’esecuzione del proprio piano, finalizzato principalmente all’implementazione dei progetti di digitalizzazione della rete e di metanizzazione della Sardegna, oltre alle consuete attività di mantenimento e sviluppo delle reti in gestione“
Gallo ritiene che per accelerare gli obiettivi di ripresa del Pnrr sia necessaria una “transizione burocratica al fine di semplificare le procedure in modo da aiutare tutto il Paese a ripartire“.
“Da questo punto di vista – ha aggiunto – l’accelerazione delle gare gas aiuterebbe l’intero settore a investire, potendo contare su un effetto moltiplicatore che nella distribuzione del gas è di 3,3″. “Abbiamo già notato in questi primi mesi una certa vivacità dalle stazioni appaltanti e se vogliamo utilmente tutti i soldi provenienti dal Pnrr dobbiamo poter contare su quelle leve utili a dotare il Paese delle infrastrutture necessarie“.
Parlando di infrastrutture Gallo ha poi sottolineato come a suo avviso l’Italia sia “sicuramente più avanti di molti Paesi europei. Nel gas, come nell’elettrico sono anni che le società investono nell’ammodernamento e nella digitalizzazione delle reti e degli impianti. Sul fronte della transizione e degli obiettivi Ue al 2050 – ha concluso – non abbiamo molto da imparare, semmai possiamo insegnare qualcosa“.