Nella penultima giornata di Cop26, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha annunciato l’ingresso dell’Italia nella BOGA – Beyond Oil & Gas Alliance. La coalizione internazionale, voluta da Danimarca e Costa Rica, riunisce governi e parti interessate nell’uso di combustili per velocizzare lo stop alla produzione di petrolio e gas e promuovere dialogo e sensibilizzazione globale. 

I membri di questa alleanza si suddividono in tre categorie:

  1. Core members, impegnati a porre fine alla ricerca e produzione di gas e petrolio nei territori di loro giurisdizione entro la data fissata dagli accordi di Parigi;
  2. Associate members, volti gradualmente a ridurre la produzione in loco di combustibili fossili e a interrompere finanziamenti pubblici internazionali che ne supportino la produzione all’estero;
  3. Friends of BOGA, firmatari della dichiarazione dell’alleanza, che sostiene una transizione globale equa per allineare la produzione di petrolio e gas agli accordi di Parigi verso la neutralità climatica. 

Il ruolo dell’Italia

L’Italia rientra in quest’ultima categoria e nel suo suolo sono vietate nuove licenze e concessioni per esplorazioni di petrolio e gas. Il ministro Cingolani così si è espresso a riguardo: «L’Italia su questo programma è perfino più avanti e abbiamo le idee chiare: il grande piano per le rinnovabili con 70 miliardi di watt per i prossimi 9 anni, per arrivare al 2030 con il 70% di energia elettrica pulita».