Il programma LIFE della Commissione Europea, istituito nel 1992 per erogare finanziamenti per la salvaguardia dell’ambiente e della natura, ha finanziato il progetto “Life Seedforce” guidato dal Museo delle Scienze di Trento. Esso coinvolge 15 partner italiani e stranieri e prevede azioni in 10 regioni italiane (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Veneto), in Francia, a Malta e in Slovenia. L’obiettivo è salvare le piante autoctone italiane a rischio estinzione grazie alle banche dei semi. Esse sono depositi di semi che i vari enti possono scambiarsi tra loto per prevenire la perdita di alcune specie.

Integrare le perdite:

Il progetto, che vede tra i partner Legambiente, ha un budget di 7790685€ e, iniziato a ottobre, durerà fino al 2026: il “Life seedforce, Using Seed banks to restore and reinforce the endangered native plants of Italy”, qualora si arrivasse a un surplus di produzione, prevede di avvicinarsi al mercato per mettere in vendita le piante rare e introdurle nelle città e nelle case. 

Le specie a rischio:

La Commissione Europea, nella Direttiva Habitat del 21 maggio 1992 volta alla salvaguardia della biodiversità e degli habitat naturali in Europa, ha individuato 104 specie vegetali da tutelare. Molte di queste sono esclusive dell’Italia e ben 58 sono in cattivo stato di conservazione. Tra esse nell’Arco Alpino la testa di drago, la genziana ligure e la sassifraga del monte Tombea, nel Mediterraneo la Primula di Capo Palinuro, la bocca di leone di Linosa, il ginestrone delle Isole Eolie, la felce gigante della Sicilia e il Ribes della Sardegna si trovano in condizioni sfavorevoli e il trend in atto indica un chiaro peggioramento della situazione in futuro.